Il nostro obiettivo è vivere nel rispetto della natura dell'uomo e dell'ambiente, valorizzando
l'esistente e stimolando
le coscienze a investire per il benessere delle future generazioni.
La nostra Associazione sta strutturando una serie d’interventi, studi e risorse per disegnare un
percorso verso questa meta.
Per migliorare la qualità della vita è necessario il riconoscimento della pluralità di valori che
caratterizzano il benessere dell’uomo
quali, ad esempio, vivere in un ambiente sano e in salute, implementare la giustizia sociale, tutelare
l'ambiente e conservare il patrimonio
storico/culturale e urbanistico.
L’abbandono dei borghi e delle aree definite depresse o interne, e dove, invece, prevale la qualità
della vita, può portare alla scomparsa
di culture, colture e tradizioni.
Il progetto “I borghi del Ben Essere” si propone di restituire al borgo calabrese prima, italiano ed
europeo poi, la sua identità recuperandone
storia, tradizioni, cultura, produzione, paesaggio, bellezze architettoniche e urbanistiche e
ovviamente la biodiversità.
La necessità della rinascita del borgo parte dalla condivisione del concetto di sviluppo
ecosostenibile, dalla consapevolezza del grande patrimonio della nostra civiltà, dall’apprezzamento
dei valori intrinseci delle diverse culture del nostro territorio e dalla condivisione del concetto
di rispetto e di umanità.
E’ di fondamentale importanza frenare la progressiva estinzione dei prodotti naturali,
rappresentativi della nostra terra, per preservarli e tramandarli al fine di mantenere integra
l’identità del luogo e della gente: ogni centro storico custodisce, infatti, un patrimonio
culturale, artistico e ambientale unico che ne connota l’identità.
L’obiettivo è restituire alle persone una vita ‘a misura d’uomo’ con la possibilità di andare, a
piedi o in bicicletta, in luoghi con meno rumore, meno aria inquinata, dove siano tra loro ben
collegate le zone residenziali, le scuole, i luoghi verdi e le piazze, dove si possano coltivare
relazioni sociali e aumentare la convivialità e il rispetto reciproco, dove fanno da sfondo i
“luoghi verdi”, strumento principe per il recupero delle specie autoctone che connotano - sul
modello dei giardini storici - i paesaggi tradizionali.
Il borgo è il modello di applicazione della nuova eco ed equo sostenibilità, secondo una nuova
cultura fondata da una parte su un’idea di città, di spazi, mobilità e di servizi, il cui strumento
di attuazione passi per il rispetto dei bisogni umani e dove le risorse, e le nostre immense
potenzialità storiche e naturalistiche, siano valutate secondo un approccio multidimensionale e,
dall’altra, su una visione di progetti ad alto contenuto d’innovazione.
Pare opportuno, se non si vuole che i principi enunciati nella Convenzione Europea del Paesaggio (e
le obbligazioni assunte dall’Italia in tale contesto) rimangano lettera morta, proporre la creazione
di un Osservatorio Locale del Paesaggio: struttura leggera, ma qualificata e specializzata, che
possa concorrere a far sì che le minacce che attualmente planano su questo delicato insieme unico al
mondo vengano limitate nel loro impatto affinché lo sviluppo economico si faccia non in spregio al
paesaggio, ma con esso e in armonia con l’esistente permettendo, tra l’altro, un pieno esercizio
partecipativo delle responsabilità di ciascun cittadino.
L’Osservatorio svolgerebbe, quindi, numerose funzioni di coordinamento, di studio, pianificazione e
programmazione e di gestione quotidiana del paesaggio.
Per concludere, ed estremamente sintetizzando, il miglioramento della qualità della vita deve avere
i piedi sulla nostra preziosa antichità mediterranea e la testa nelle grandi conquiste del moderno
progresso tecnologico.
Il presente progetto è denominato anche MIGIOCA, dal nome dei proponenti (MImmo Passarelli,
GIOvanni Misasi, CArlo de Giacomo).