Introduzione
La Nature Restoration Law (Regolamento UE 2024/1991), entrata in vigore nell’agosto 2024, rappresenta un traguardo ambizioso per l’UE nella salvaguardia della biodiversità. Tuttavia, l’articolo “Contraddizioni ecologiche nella tutela della biodiversità”, pubblicato sul Giornale dei Biologi nel gennaio 2025 da Teresa Pandolfi e Giovanni Misasi dell’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere (ASBSF), mette in luce le criticità insite nella legge. Tra obiettivi nobili e conflitti pratici — come la competizione tra energie rinnovabili e suolo agricolo — emerge un quadro complesso che richiede soluzioni integrate. L’ASBSF propone un modello alternativo: trasformare i borghi in epicentri di rigenerazione ambientale e sociale, superando le contraddizioni con un approccio olistico.
Messaggio della Locandina
La legge europea sul ripristino della natura fissa traguardi come:
- Rigenerare il 20% di terre e mari UE entro il 2030 (90% entro il 2050).
- Creare infrastrutture verdi (corridoi ecologici, foreste urbane).
Ma le contraddizioni sono evidenti:
- Energia vs. Agricoltura: Parchi fotovoltaici su terreni fertili minacciano la sicurezza alimentare.
- Natura “surrogata”: Le foreste piantate non equivalgono a ecosistemi naturali complessi.
- Vincoli deboli: La prevenzione del degrado è uno “sforzo” non vincolante, lasciando margine all’inerzia.
La proposta ASBSF: i Borghi come laboratori di sostenibilità
L’associazione, con il progetto Borghi del Benessere (50+ comuni aderenti), avanza una soluzione concreta:
- Biodiversità autoctona: Recupero di specie locali e contrasto alle invasive.
- Corridoi ecologici: Reti verdi che connettono aree protette e terreni agricoli.
- Salute e ambiente: Monitoraggio di aria, acqua e suolo con tecnologie e partecipazione civica.
- Economia circolare: Filiera corta, turismo sostenibile e artigianato tradizionale.
- Coinvolgimento comunitario: Educazione ambientale e progetti partecipativi.
“I borghi possono diventare Longevity Cities — esempi di equilibrio tra uomo e natura”, sottolineano gli autori.
Conclusioni
La legge UE, pur encomiabile, rischia di fallire se non affronterà le tensioni tra sviluppo e conservazione. L’articolo non si limita a criticare, ma offre una via alternativa: i borghi come avamposti di un nuovo paradigma, dove ambiente, salute ed economia si rafforzano a vicenda. L’approccio ASBSF dimostra che la rigenerazione non è solo tecnica, ma culturale e sociale, coinvolgendo le comunità in ogni passo.
Per un futuro coerente:
- Politiche integrate: Pianificazione territoriale che concili energie rinnovabili e agricoltura.
- Vincoli più stringenti: Trasformare gli “sforzi” in obblighi giuridici.
- Replicare il modello Borghi: Scalabilità grazie a dimensioni contenute e identità forte.
“Solo una visione sistemica può superare le contraddizioni”, conclude l’ASBSF, invitando istituzioni e cittadini a collaborare per un ripristino autentico della natura.