Introduzione
In un’epoca in cui la qualità della vita urbana è sempre più compromessa da inquinamento e degrado ambientale, il progetto “Borghi del Benessere” dell’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere (ASBSF) emerge come un faro di speranza. Pubblicato su Governare Insieme nel marzo 2023, l’articolo illustra come 90+ comuni aderenti stiano trasformando i borghi in modelli di sostenibilità, partendo da un principio semplice ma rivoluzionario: il verde urbano come pilastro del benessere collettivo. Con un approccio scientifico e partecipativo, il progetto integra salute, pianificazione territoriale e biodiversità, rispondendo alle linee guida dell’OMS che definiscono essenziale vivere entro 500 metri da uno spazio verde.
Messaggio della Locandina
Il cuore del progetto Borghi del Benessere è una rigenerazione urbana basata sulla natura, dove ogni intervento è misurato attraverso indicatori chiave:
- Verde accessibile: Aree fruibili entro 500 metri dalle abitazioni, con piante autoctone a basso/medio/alto fusto.
- Servizi ecosistemici: Assorbimento CO₂, riduzione inquinanti, mitigazione termica e creazione di corridoi ecologici.
- Salute pubblica: Monitoraggio di aria, acqua e suolo per prevenire patologie legate all’ambiente.
L’ASBSF adotta il principio DNSH (Do No Significant Harm), garantendo che nessun intervento danneggi la biodiversità o la salute degli abitanti. Esempi concreti includono:
- Tetti verdi e drenaggi sostenibili per contrastare l’impermeabilizzazione del suolo.
- Orti urbani e filiere corte per promuovere sicurezza alimentare ed economia circolare.
- Partecipazione civica nella progettazione e manutenzione degli spazi comuni.
“Il verde non è un optional estetico, ma una infrastruttura essenziale per la salute”, sottolinea l’articolo, citando i dati OMS sui benefici psicofisici degli spazi naturali.
Conclusioni
Borghi del Benessere non è solo un progetto, ma un manifesto per un nuovo urbanesimo, dove ambiente e comunità coesistono in equilibrio. L’articolo dimostra che ridisegnare i borghi con criteri scientifici e partecipativi può invertire tendenze come lo spopolamento e il degrado, trasformandoli in laboratori di felicità pubblica.
Le sfide future:
- Scalabilità: Estendere il modello ad altri territori, adattandolo alle specificità locali.
- Policy integrate: Coinvolgere istituzioni per inserire questi standard nella pianificazione urbana nazionale.
- Educazione ambientale: Rendere i cittadini custodi attivi del proprio territorio.